martedì 28 agosto 2012

2/4 Un anello in Catinaccio

Da Vigo di Fassa la funivia ci porta ai quasi 2000 metri del rifugio Ciampedie, son quasi 600 metri di dislivello, più di un'ora se fatti a piedi, così ci mettiamo pochi minuti, a pensarci fa impressione. Il nostro giro inizia da qui, lungo il sentiero 540, attrezzato con cartelli informativi che spiegano come "funziona" il bel bosco che stiamo attraversando mentre in lieve discesa arriviamo al rifugio Gardeccia.

E' ancora presto e ci sono solo poche persone nonostante a distanza di pochi metri ci siano ben tre rifugi, ristoranti, bar, negozi di souvenir, la cosa mi rende un po' perplesso. Seguiamo le indicazioni per il sentiero 583 che dopo un breve tratto in discesa inizia a salire tra i mughi, mi rallegro di passarci con il fresco del mattino perchè l'equazione mughi=caldo è sempre valida.

Raggiungiamo il cartello che indica l'inizio del tratto attrezzato, il sentiero delle Scalette, molti lo leggono, pochi ne capiscono il significato. Troviamo infatti diverse persone in difficoltà perchè non abituate a questo tipo di sentiero che di fatto non è difficile, richiede solo di mettere ogni tanto le mani sulla roccia e cercare gli appoggi migliori senza essere mai veramente esposto. Dopo 350 metri di salita raggiungiamo il Passo delle Scalette, con il suo ambiente meraviglioso, dove piccole macchie di verde cercano di farsi strada tra i sassi e le rocce.


Attraversata la lunare Val de Lausa saliamo all'omonimo passo, qui il 583 prende a girare verso destra fino a quando sotto di noi compare il lago di Antermoia ai piedi della Croda del Lago.


Scendiamo al rifugio Antermoia dove facciamo una breve sosta e riprendiamo il cammino lungo il sentiero 584 che ci porta prima a costeggiare il lago, poi ad affrontare la ripida rampa che conduce al passo d'Antermoia.
Avevamo come opzione la salita a cima Scalariet, ma siamo già appagati dallo spledido panorama ed aggiungere altri metri di dislivello oggi proprio non ci sta, in fondo siamo in ferie, mica ci pagano.

Dopo un'ultima sosta al rifugio Passo Principe scendiamo lungo il sentiero che ha ormai preso le classiche dimensioni dolomitiche, cioè una mulattiera. Più scendiamo, più aumentano le persone, dal rifugio Vaiolet in poi gli escursionisti devono soccombere ai "merenderi", identificabili senza ombra di dubbio in base allo sforamento della soglia dei decibel consentita in ambiente montano.

Quando penso che quello sia un gran casino, mi devo ricredere quando arriviamo al Gardeccia, qui è l'apoteosi del casino. Qui i merenderi arrivano direttamente in pulmino, pensare alla pace che c'era la mattina e a cosa c'è ora mi da la spinta necessaria ad affrontare nuovamente il sentiero 540.

Prima di riprendere la funivia però dobbiamo assaggiare i canederli dolci con ricotta e crema di vaniglia che abbiamo addocchiato alla partenza.

3 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Ciao Lorenzo e Silvia. Una parte l'abbiamo fatta anche noi in senso inverso scendendo dal Passo Antermoia in Val di Dona, ma mi manca il Passo delle Scalette ....... che tanto vorrei fare..... :) ! Comunque da Ciampedie al Principe c'è sempre casino, è normale mandi

frivoloamilano ha detto...

in pratica avete fatto i Dirupi di Larsec...a differenza di Luca ma come me :devil: :devil: ... e quindi capisco l'appagamento. Due versanti, poca distanza che li separa, due mondi diversi.ciao

montagnesottosopra ha detto...

Originally posted by frivoloamilano:frivoloamilano # Monday, September 24, 2012 6:26:49 PMin pratica avete fatto i Dirupi di Larsec...a differenza di Luca ma come me ... e quindi capisco l'appagamento. Due versanti, poca distanza che li separa, due mondi diversi.ciao :spock: tiè