giovedì 22 marzo 2012

Anello del Ciaurlec

"Sono andato sul Ciaurlec!" "Dove???" "Sul Ciaurlec, sopra Travesio" "Mai sentito".
Non è infatti tra i monti più noti della nostra regione, ma lo abbiamo scelto perchè ci hanno incuriosito le recenti foto su Sentieri Natura e la possibilità di trovare delle belle fioriture.

Siamo così arrivati a Toppo, frazione di Travesio da dove parte il sentiero 850 che seguiremo in senso orario girando tutto attorno al monte.
Mentre camminiamo sul primo breve tratto asfaltato, una poiana vola a pochi metri dalla cima degli alberi, forse è a caccia dello scoiattolo che ho visto poco prima. Già dai primi metri di sterrato ci rendiamo conto che in quanto a fioriture sarà una giornata fortunata, abbondano infatti le chiazze violette di erba trinità.

Facciamo una breve deviazione per visitare i resti del castello di Toppo, che risulta anche un buon punto panoramico, foschia permettendo, grazie al lavoro di esbosco che è stato fatto.
Riprendiamo il nostro 850 che un tempo doveva essere una via molto frequentata, le pietre della mulattiera portano i segni delle slitte che facevano la spola tra i prati sommitali e la valle.

Poco prima di casera Tamer bassa i lati del sentiero si ricoprono di fiori, primule, silvia, pervinca, crochi, ellebori, dente di cane e bucaneve allietano la salita.

Il sentiero dopo una decisa svolta verso destra esce sui prati sommitali del monte Davanti sotto il quale sorge casera Davass. Alla fine del prato antistante la casera c'è un pennone sul quale sventolano la bandiera del friuli e quella italiana, par condicio salva, ma quella locale sta sopra a quella nazionale, sarà un caso? E' un buon punto panoramico, ma la giornata non è così limpida da permetterci una buona visuale sulla pianura.

Raggiungiamo il trivio con l'819, l'850 e la cima del Ciaurlec punto più alto della nostra escursione, la bellezza di 1148 metri. Sulla cima, per nulla panoramica, sui classici roccioni carsici è posta una croce con un rosario ed il libro di vetta dove un'escursionista ha scritto "Dopo il K2 il Ciaurlec non poteva mancare".

Torniamo sui nostri passi e proseguiamo fino ai ruderi di casera Tamer alta dove lasciamo il nostro sentiero per l'819 e visitare il Fornat. La roccia carsica qui è stata scavata dall'acqua creando profonde cicatrici, sembra un labirinto.
Ritorniamo sui nostri passi fino a riprendere l'850, passiamo per casera Sinic e per alcuni tratti costeggiamo il limite dell'ex poligono con tanto di filo spinato.

La parte finale non è affatto appagante, un giro di parole per non dire noiosa, almeno è in discesa, aumentiamo l'andatura per arrivare all'auto che sembra un miraggio.
Il caldo al quale non siamo più abituati ci ha fatto pesare quella che non è una passeggiata visto i 1100 metri di dislivello in 16,7 km di sviluppo totale, ed ora via gli scarponi e caccia ad una gelateria.
Qui trovi la traccia gps.

3 commenti:

frivoloamilano ha detto...

bella sgroppata Lorenzo. Da questo versante non lo conoscevo, ci sono salito dall'819....comodo ;)

montagnesottosopra ha detto...

Tanti anni fa ci sono salito da Toppo passando per una casera che se non ricordo male era la Valinis. ma era tanti anni fa. Il ricordo è che non mi era dispiaciuto. Ciao

anonymous ha detto...

Nadia writes:Bella la casera Davass e il monte Davanti...fatti anche io con un bel pancione..dalla via più facile però ;o)Concordo che il Ciaurlec non è panoramico...però fortissimo il commento di quell'escursionista!!! ;oD