domenica 22 giugno 2008

Monte Amariana

Lo vediamo ogni volta che percorriamo l'autostrada in direzione Tarvisio ed è da un po' che volevamo andarci, l'occasione è arrivata grazie alla gita del CAI Gorizia. Dopo aver posizionato le auto nei punti strategici, organizzato gli equipaggi, diviso in due il nutrito gruppo di escursionisti, intorno alle 8.00 siamo in cammino. Partiamo dalla ragguardevole quota di 300 metri e la strada che ci aspetta è molto lunga, come lo è il passo del nostro battistrada, arrivati al Cristo in Forca sono già sudato come se avessi fatto una doccia, merito anche dello zaino di 11 kg nel quale ho caricato 4,5 litri d'acqua. ...

Il sentiero finalmente si fa più panoramico anche se è stretto e l'erba ai lati molto alta, ogni tanto sbucano i gigli dorati ed altre fioriture di iris e raponzolo.
Il caldo si fa sentire in particolare nei tratti in cui si esce dal bosco, con ampi tornanti arriviamo all'attacco del tratto attrezzato del canalino che porta alla forcella sotto la cima. Il canalino sembra non finire mai, il cavo è posizionato troppo a destra dove ci sono meno appigli, stando al centro si sale più facilmente, finalmente arriviamo alla forcella dalla quale si gode di un bel panorama, si vede anche che per la cima ci vuole ancora un po' di strada. L'ultimo tratto in mezzo ai mughi, sempre attrezzato con cavetto, non presenta grosse difficoltà tranne che sembra di camminare dentro ad un forno. Arrivati alla cima il panorama è bello anche se guastato da una forte foschia dovuta all'umidità, inoltre ci sono un sacco di fastidiosissimi insetti e non si riesce a star fermi un attimo. Scendiamo nuovamente alla forcella e questa volta risaliamo dall'altro lato, ci attende un bel percorso in cresta fino ad un punto in cui scendentdo dal lato opposto alla salita ci si inoltra nel bosco. Qui troviamo molti alberi schiantati che ostruiscono il passaggio e costringono a gimcane non previste, riguadagnata la cresta decidiamo di far visita al rifugio (io lo chiamere ricovero di fortuna) Plan D'Aiars. Riprendiamo il sentiero fino a giungere al ricovero Monte Forcella, ma il sole picchia e optiamo per una pausa in mezzo al bosco dove tra i sassi si possono trovare dei resti fossili. Finita la discesa raggiungiamo la cascata del torrente Favarinis dove troviamo finalmente refrigerio, la giornata è stata calda e l'acqua che ci siamo portati dietro l'abbiamo bevuta tutta. In questa escursione abbiamo percorso circa 1600 metri di dislivello e non so quanti chilometri, col senno di poi credo che sarebbe stato meglio partire dal Cristo in Forca anche perchè non ho trovato molto gratificante il sentiero che fin lì ci ha portato.

I punti principali dell'escursione li trovi su Gmaps

2 commenti:

bru ha detto...

Splendido giro! che lago e' quello che si vede nelle foto?

lor74cas ha detto...

E' il lago di Cavazzo. Non è molto remunerativo, è una di quelle cose che fai una volta e poi basta, vivamente sconsigliato con il caldo.