domenica 9 settembre 2012

Skyrace del Monte Cavallo 2012

Con "solo" 250 iscritti non è la folla della Transcivetta, ma in questa splendida giornata di sole siamo comunque una bella massa variegata e colorata a prendere il via alle 8.30 dall'area sportiva di Piancavallo.

Il primo tratto in discesa invita a correre e mi lascio trasportare dall'entusiasmo, lo so, prima o poi la fatica mi presenterà il conto, ma meglio correre dove si può fare visto che la stradina che porta a Casera Pian delle More non presenta alcuna difficoltà. Imboccato il sentiero 925, un po' viscido per la pioggia dei giorni precedenti, le cose iniziano a farsi un po' più serie, superare è difficile e poi sento che c'è qualche cosa che non va.

Questo qualcosa si manifesta alla prima salita dura, dove tutti in fila attendiamo di poter passare in un tratto in cui bisogna mettere ogni tanto le mani a terra per quanto è ripido. Lo stomaco, per l'ennesima volta mi tradisce, anzi sono io che tradisco lui perchè non dovrei fare colazione come quando vado a camminare, correre è diverso, l'impegno fisico maggiore evidentemente mi crea qualche scompenso. Ormai è fatta e so già come proseguirà la giornata, sarà una bella sofferenza e mi rassegno ad un'andatura più blanda che mi consenta almeno di finire la gara.

Arrivare a Forcella Val Grande è una bella fatica, al ristoro cerco di alimentarmi, ma è impossibile, riesco solo a bere e nemmeno quanto dovrei. Il terreno non è per nulla agevole, anche nei tratti meno ripidi è sempre impegnativo correre, il sentiero stretto, i massi, le buche, aggiungiamoci pure la stanchezza ed il malessere, insomma non mi diverto molto nemmeno in discesa, anzi faccio fatica anche a scendere su un terreno così.

Al rifugio Semenza arrivo in 1.35.07, almeno il cancello orario non sarà un problema, il primo tratto dopo il rifugio è fortunatamente corribile, anche se dura meno di quello che vorrei. Nei pressi di malga Pradasson finalmente le pendenze si fanno più dolci ed il terreno più regolare, ora siamo su una bella e larga pista forestale, posso corricchiare fino a poco dopo casera Palantina. L'impegnativa rampa che conduce in forcella, mi stronca le ultime forze residue e mi procura l'inizio di crampi anche a muscoli fino ad oggi sconosciuti. Scendere in queste condizioni al rifugio Arneri dove è posto il punto di ristoro è una pena, ripartire in salita una crudeltà, perdono gli organizzatori solo quando vedo entrare nel campo visivo il bagliore del mare in lontananza, che panorama!.

Ora finalmente c'è solo da scendere, anche se il terreno è sempre difficile sapere che tra poco taglierò il traguardo, mi mette un po' di allegria. Finalmente si sbuca dal bosco, i massi finiscono, la pendenza si fa dolce, mi rilasso e... metto male la stessa caviglia già infortunata in precedenza, sul momento penso ad un film già visto, poi cammino qualche metro e capisco che la cosa non è grave. Mentre cerco di valutare la mia situazione vedo un puntolino che esce dal bosco, non ci credo, è il mio angelo custode, mi sta raggiungendo. Allora in fin dei conti non è stato un male metter quel piede nella buca, aspetto un attimo e mi raggiunge in un baleno, poi corriamo insieme al traguardo che tagliamo mano nella mano. Non tutto il male vien per nuocere.

3 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

arrivare al rifugio Semenza partendo da Piancavallo e passando per forcella Val Grande secondo me non è niente male considerando come tira su .... :yikes: ps.Non ho mai provato una Skyrace, ma da come le racconti tu mi sembra che ci si possa fare del male ogni volta, allo stomaco, ai muscoli, alle caviglie. Però se tutto questo si fa per finire una gara mano nella mano deve essere bello :love:

frivoloamilano ha detto...

viste le tue sofferenze più che lo Skyrace del M.Cavallo mi è sembrato lo Skyrace del M.Calvario!Comunque grande capacità di stringere i denti e non mollare. :up: ciao, un saluto anche "all'angelo" ;)

lor74cas ha detto...

Purtroppo non sempre le cose vanno bene, spero di imparare dai miei errori. Di sicuro è stata la gara meno corribile di quelle alle quali ho partecipato. E' anche vero che sono pochi i fortunati a potersi permettere di fare certe cose con il sorriso stampato per tutto il percorso. Io faccio una fatica bestia :troll: , ma ciò non toglie che anche il solo fatto di arrivare, indipendentemente dal tempo, sia una soddisfazione. Se fosse troppo facile non credo che la soddisfazione sarebbe la stessa.