domenica 15 luglio 2012

Transcivetta 2012

Eccoci qua, alla partenza nonostante l’intensa pioggia della notte, i nuvoloni neri sopra la testa, il poco allenamento e le magagne; abbiamo due pettorali con lo stesso numero, la Transcivetta si corre così, in coppia. Ce ne sono quasi 700, c’è chi ambisce al crono, noi solo a portarla a termine, tutti abbiamo davanti 23,5 chilometri e 1950 metri di dislivello.

Sono le 9, si parte, i primi possono permettersi di correre, tutti gli altri devono per forza camminare vista la ressa, ma pian piano il gruppone si sgrana e possiamo corricchiare dove la pendenza non è eccessiva. Purtroppo inizia già a cadere qualche goccia di pioggia e più andiamo avanti, più si fa intensa. L’acqua scorre sulla strada e sembra di correre contro corrente, ti entra nelle scarpe e ad ogni passo è tutto un “scik - sciok”. Spero che più in alto non ci sia vento e freddo altrimenti sarà dura, e forse con questo pensiero iniziano i primi ritiri, come biasimarli.

Arriviamo a capanna Trieste, primo ristoro, bevo un po’ di tè tiepido (è un misto tra tè caldo e pioggia che cade nel pentolone) e “pesco” qualche pezzetto di cioccolata da un piatto colmo d’acqua. Ripartiamo con negli occhi il desolante spettacolo dei bicchieri di plastica lasciati a terra da una folta schiera di maleducati che non si sforzano di gettare i rifiuti nei numerosi bidoni predisposti dall’organizzazione. La salita fino al Vazzoler è costante, ma senza pendenze eccessive, cerco di “tirare“ Silvia ad un ritmo che possa sostenere senza farla schiattare. Fortunatamente arrivati al rifugio smette di piovere, anzi spunta un raggio di sole che scatena grida di gioia tra i partecipanti, peccato sia un breve momento. La parte impegnativa viene ora, la strada sterrata finisce ed inizia il sentiero che in alcuni punti, a causa del fango, si trasforma in una pista da pattinaggio.

Quindi il sentiero si fa sempre più ripido e la fatica inizia a farsi sentire, sarà così fino al rifugio Tissi, punto più alto della gara.
Ora viene la discesa, purtroppo! Non che sia particolarmente ripida o tecnica, ma dalla storta alla caviglia non è passato ancora un mese, non posso permettermi di scendere come vorrei e la paura di mettere male il piede mi accompagna ad ogni passo. Così Silvia deve portare pazienza, se andasse giù al suo passo in cinque minuti non la vedrei più, ma oggi si corre in coppia.

Quando il sentiero comincia a risalire mi sento sollevato, ma questa è l’ultima vera salita, arriviamo infatti a forcella Col Negro da qui si scende, prima costeggiando il lago Coldai poi si risale per pochi metri per ridiscendere fino al rifugio Coldai, ultimo punto di ristoro.

Da qui è tutta discesa, ma a parte qualche punto con fango e qualche sasso che la mia caviglia non gradisce, il sentiero è più agevole ed in poco tempo arriviamo a Piani di Pezzè dove passiamo il traguardo tenendoci per mano.
4h39'17'' è quanto ci abbiamo messo, siamo rimasti dentro tutti i cancelli orari e questo ci basta.
Il meteo non ci ha permesso di godere nuovamente degli incantevoli panorami di questi luoghi, ma essere riusciti a portare a termine la gara assieme in queste condizioni, ci rende una squadra fortissimi.
Questo è il sito della manifestazione con tutti i dettagli per chi magari vuole provarci l'anno prossimo.

7 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

intanto complimenti per l'impresa, sopratutto dopo la scavigliata scorsa!:up: I posti sono meravigliosi, peccato per il tempo. Però quello che volevo dire è che non so se siete davvero bravi..... o matti da legare :D! Propendo per la prima, ma con qualche dubbio ;) .Mandi Luca e Marisa

anonymous ha detto...

giovanni writes:mi sa che leggeremo poco di escursioni su taccuino di montagna d'ora innanzi (il tema a me piace comunque ;)mandi e bravi!

paxart ha detto...

e bravo a Lorenzo, ... mi fa male la caviglia, non posso correre, ... e poi zitto zitto!!!!:up:

lor74cas ha detto...

@Luca siamo tutti bravi e tutti un po' matti, tutti quelli che hanno una passione e senza troppe pretese cercano di assecondarla@Giovanni se il tempo è incerto preferisco andar a correre perchè le escursioni me le voglio godere con il bel tempo, quest'anno è un po' così.@Paky infatti tra la storta e la gara ho fatto solo 3 uscite brevi per vedere se potevo rischiare, per fortuna è andata.

anonymous ha detto...

Pino writes:Complimenti Lorenzo. Ma che posti fantastici. Bell'impresa. Belle foto.

frivoloamilano ha detto...

Eccoli di nuovo! Bravissimi e come già detto da qualche parte: "sono le condizioni peggiori che rendono le imprese straordinarie"ciao Lorenzo e Silvia

lor74cas ha detto...

@Pino non è un'impresa se stai bene, è alla portata di chiunque sia un pochino allenato, in questo periodo non lo eravamo nessuno dei due, ma è andata ugualmente@frivoloamilano ma va là che "impresa" anche tu e Luca vi sparate delle belle scarpinate, magari voi due in coppia sarebbe un'idea per il 2013 non scherzo.