Sono molte le persone che salgono verso la Sella Bila Pec, molti percorrono il sentiero botanico e geologico, almeno qualcosa di questi luoghi è stato preservato.

Noi ci fermiamo solo pochi minuti presso i ruderi della casermetta, dove una delle finestre incornicia la nostra meta, il Sart, che visto da qui sembra lontanissimo.

Percorriamo il sentiero 632 che si snoda sotto le pendici del Canin e del Picco di Carnizza regalandoci spledidi panorami tra le aride rocce carsiche che caratterizzano questi luoghi.

Il bivacco Marussig oltre ad essere un crocevia di sentieri è molto frequentato da famiglie di stambecchi che si lasciano ammirare da vicino senza troppo timore.

Il tratto di sentiero che dal bivacco corre a fianco del Picco di Grubia è ricco di stelle alpine, quelle che troviamo però, stanno ormai sfiorendo.

A Forchia di Terrarossa lasciamo il sentiero e prendiamo la traccia che sale al Sart lungo l'aerea linea di cresta. Spesso i nostri sguardi si rivolgono verso il Montasio, è bello riconoscere i percorsi di tante escursioni da questo punto di osservazione privilegiato.

La cima sembra non arrivare visto i vari saliscendi, ma finalmente scorgiamo quella che siamo sicuri essere la nostra meta.

Dopo una lunga sosta in cima per gustarci i panorami e riprendere fiato, per lo stesso percorso di salita scendiamo nuovamente al Marussig dove la malsana idea già rimuginata in salita prende corpo: scendere a piedi passando per casera Goriuda.

Il sentiero 645 ci porta all'interno di uno scenario tipicamente carsico, camminiamo su placche calcaree scavate dall'acqua, mentre in diversi punti si aprono anfratti, non è difficile capire perchè questi luoghi siamo i prediletti dagli speleologi.
Usciti dal Foran dl Muss, il paesaggio cambia, compare un po' di vegetazione, la temperatura sale e la nostra scorta d'acqua inesorabilmente scende. Su un sentiero infestato dalle ortiche che si addentra nel bosco, raggiungiamo Casera Goriuda dove la scritta "Non potabile" campeggia nei pressi delle cisterne. Ora ci resta circa mezzo litro in due, e dobbiamo farla bastare per tutta la percorrenza del "Sentiero Sereno".

Di sereno questo percorso ha ben poco: attrezzato con cavo metallico nei punti più esposti, presenta però diversi tratti su terreno franoso quasi sempre su traversi anche esposti, inoltre essendo molto chiuso dalla vegetazione non offre scorci panoramici.
La sete e la fatica me lo fanno odiare ancor di più e quando arriviamo alla base della telecabina sono così frollato che mi sembra quasi bella.
Mentre percorriamo l'ultimo tratto che porta al parcheggio raggiungiamo un gruppetto di facce conosciute, sono i soci del CAI Gorizia in gita sociale che dopo aver percorso il sentiero geologico, sono scesi anche loro per il sentiero Sereno. Si vede che il masochismo fa parte dello statuto della sezione se oggi siamo passati tutti di là.
3 commenti:
Condivido la bellezza dell'escursione al monte Sart per l'altipiano del Canin e del Foran del Muss. Tante volte ho pensato di scendere per Casera Goriuda , ma non lo farò :D
Anche a me piace molto il Monte Sart, ci sono salito diverse volte ed una anche con Luca. In quel punto della cresta è impossibile non scattare una foto.Ciao Lorenzo, nome a cui adesso posso associare un volto :happy:
@Luca ecco non farlo, non aggiunge nulla all'escursione se non la soddisfazione di essere scesi con le proprie gambe.@frivoloamilano ci siamo detti è lui o non è lui cerrrrrto che è lui. Comunque sei più giovanile di persona che in foto, però ci aspettavamo il baffo all'insù :beard:
Posta un commento