Pettorale: strano accessorio per andar a camminar per monti, ma ormai è da un bel po' che stiamo aspettando il giorno della Camignada, siamo iscitti, il B&B è prenotato ed anche se il meteo non dice nulla di buono non ci possiamo tirare indietro. La Camignada non è una vera e propria skyrace, in quanto può essere affrontata a passo libero ed è previsto un solo cancello orario che fatti due conti possiamo superare senza problemi.
A tavola, quando ero piccolo, i miei genitori mi obbligavano ad assaggiare un po' di tutto e mi dicevano -Se non provi non puoi dire che non ti piace.
Con lo stesso spirito mi sono iscritto a questa manifestazione, consapevole che se non mi va posso sputare il boccone mettendomi a camminare.
La mattina della gara la sveglia suona alle 5.30, facciamo colazione e raggiungiamo la piazza dove ci attende la corriera dell'organizzazione per Misurina. Già in corriera ci eravamo accorti di quanto sia vario il campionario umano che partecipa a questo genere di eventi, nei pressi della partenza questo raggiunge il suo apice. C'è l'ipertecnologico con scarpette dalla suola di 5 cm, completino fantascientifico, gps e bastoncini ultraleggeri, c'è quello con scarponi ed abbigliamento da montagna e persino una coppia con i sandali. Ognuno vive il momento prima della partenza in modo diverso, gli atleti con un po' di tensione, gli escursionisti con più tranquillità, noi con il pensiero di arrivare in fondo.

Alle 8.15 lo sparo annuncia la partenza, un migliaio di persone si avviano lungo la strada che porta al rifugio Auronzo, noi restiamo nelle retrovie cercando di trovare il giusto passo. Il cielo è grigio, le ultime previsioni annunciano pioggia nel primo pomeriggio, dobbiamo cercare di arrivare prima se non vogliamo prenderla.
Noi corriamo in coppia, sostenendoci l'un l'altro, io vado più forte all'inizio quando si deve salire, ma so per certo che durante la discesa quando sarò in riserva, lei, che è un diesel, mi spronerà negli ultimi chilometri.
In poco più di un'ora siamo al rifugio Auronzo, primo dei punti di controllo, dove devi timbrare il cartellino pena la squalifica, come al lavoro.

Poi fino al rifugio Lavaredo il percorso è quasi del tutto pianeggiante, possiamo permetterci di correre un pochino.
Dopo una curva, nel tratto che conduce al Locatelli ecco che spuntano, nascoste quasi del tutto dalle nuvole, ma sappiamo che sono loro, le Tre Cime.

Peccato non poterle vedere meglio, ma solo il fatto di starci vicino ci da un po' di carica per affrontare la salita al Locatelli.
Il percorso si fa più vario, dal Locatelli si scende un pochino per poi riprendere quota arrivando al rifugio Pian di Cengia.

E' bello correre sul sentiero scavato nella roccia, però il freddo è pungente a causa del vento che qui tira costante.
Da passo Fiscalino scendiamo verso il Comici e qui notiamo che molti che magari avevano il fiato per farsi la salita più velocemente di noi, non hanno un passo molto sicuro nell'affrontare la discesa e ne riprendiamo molti. Puntiamo quindi a forcella Giralba, una salita che sembra non finire mai, le gambe soffrono.

Arriviamo al Carducci, l'ultimo rifugio, che però quasi non vediamo tanto è avvolto nella nebbia, per fortuna ci indicano il sentiero di discesa.

Ora ci attendono 1400 metri di discesa in 10 km, prendiamo un buon ritmo, superiamo un sacco di persone forse più avezze alle maratone sull'asfalto che su roccia e terra.
Ma negli ultimi km della discesa, vado in crisi, di botto: ad un piccolo guado dove dovrei saltellare da una pietra all'altra una gamba non si distende e finisco con il sedere nell'acqua ed un piccola botta sullo stinco. Da qui in avanti diventa una sofferenza, ma il fatto di essere in due ha il vantaggio di dividere le fatiche e moltiplicare le forze residue. Così arriviamo alla fine della Val Giralba ed inizia l'ultimo tratto, quello pianeggiante che all'inizio costeggia il fiume Ansiei per poi arrivare al lago.
Inizia a cadere qualche goccia, ma ormai è fatta, quasi per inerzia arriviamo al palaghiaccio di Auronzo in poco meno di 5h e 45'.
Non è l'andar per monti che conosco io, ma ha un suo fascino, il fascino della competizione con se stessi.
13 commenti:
Luca l'alpinauta writes:ma l'andar per monti è una gara con se stessi. non si vince niente, non si lotta con nessuno tranne che con la propria voglia di farcela
@Luca l'alpinautaPer vincere dovevi farla in meno della metà del tempo che abbiamo impiegato noi, pensa come uno può guardarsi attorno a quelle velocità.
Io sarei arrivato a gatto !
giovanni writes:in tutti noi batte un po' il tadei pivk ;)mandi
@Luca ero bello cotto, ma contento. Poi con due crocchette mi son ripreso :)@giovanni mi hai costretto nella mia profonda ignoranza a documentarmi su chi sia tadei pivk, credo che se qualcosa di suo batteva in me finivo un'ora prima :)
Alla fine, mi pare di capire che il boccone non è stato tanto amaro. Un bella corsa. Non mi diventerai skyrunner? ;) sull'ignoranza sei in buona compagnia; anch'io sono andato a vedere chi è Tadei Pivk.ciao
@frivoloamilano posso diventare al limite skywalker, ma come titolo starebbe meglio a Luca, Luca Skywalker, maestro jedi di Zlatorog. Io a quel punto faccio Yoda :)
Originally posted by lor74cas:Lorenzolor74cas # 25. August 2011, 08:45@frivoloamilano posso diventare al limite skywalker, ma come titolo starebbe meglio a Luca, Luca Skywalker, maestro jedi di Zlatorog. Io a quel punto faccio YodaYoda? volevi dire Jota ? :lol: :lol: :lol:
Qui ne esce un nuovo episodio di Guerre Stellari. Che lo sforzo sia con voi, specialmente in salita! :lol:
e guai a chi sta dietro :insane: :D
sedicentetrailrunner writes:Bene, bravi entrambi!.. Ormai la Lavaredo Ultra Trail è alla vostra portata...Aspettiamo ora il resoconto di Forni di Sopra e poi...ci vediamo in dicembre alla Cavalcata Carsica!..Esistono mille modi di interpretare e vivere la montagna, questo è solo uno di questi...Mandi...
@sedicentetrailrunner proprio alla fine dell'ultima fatica abbiamo fatto una considerazione: quando partecipi alla gara, sei troppo impegnato a guardare dove metti i piedi a passare o far passare gli altri che il contorno seppur bellissimo non te lo godi. E' bello andarci prima con calma oppure tornarci dopo sempre con calma per poter godere di tutto quello che ti sei perso con la gara.
sedicentetrailrunner writes:Perfettamente d'accordo!..
Posta un commento