-Ma siamo appena tornati da tre giorni in montagna e vorremmo riposare.
-Ma dai che vi porto io e facciamo una cosa tranquilla tanto per stare al fresco.
-Va bene, ma una cosa tranquilla mi raccomando!
-ok
Con questa telefonata abbiamo firmato la nostra condanna, ma non lo sapevamo ancora.
Arrivano puntuali (condizione astrale estremamente favorevole), ma già c'è qualcosa che mi insospettisce, noi abbiamo gli zaini che usiamo sempre, sebbene più leggeri del solito, ma nel bagagliaio vedo solo due zaini da trail-running e scarpette leggere. Lasciamo perdere il tragitto fino a Sappada che meriterebbe un post a parte, e finalmente, ripeto, finalmente, arriviamo alla baita al Rododendro dove inizia la nostra escursione.

Il sentiero 138 con lieve, ma costante pendenza ci porta ai laghi d'Olbe, io faccio già fatica, le gambe sono ancora legnose, forse da qualche giuntura esce anche un carul (tarlo del legno per i non avezzi al nostro idioma). I laghi sono quelli di sempre, uno spettacolo ogni volta, la giornata è splendida, ma i due trail runners scalpitano e noi li lasciamo sfogare, vadano pure sul monte Lastroni, noi ci limitiamo ad un giretto attorno ai laghi.
Qui è lo sterotipo della montagna, nel senso che tu pensi alla montagna e ti immagini: i prati verdi con i fiorellini (ci sono), le montagne rocciose come sfondo (ci sono), un lago (qui ce ne sono ben tre), le mucche (ci sono), le caprette che ti fanno ciao (quelle non ci sono e non sono ancora così sconvolto dal sentirle parlare).

Al ritorno dei due fanatici dal monte Lastroni prendiamo il sentiero 135 che porta al passo del mulo regalandoci una vista meravigliosa sui laghi.

Al passo tira un po' di vento, qualche nuvola si avvicina e scendiamo in fretta lungo le ghiaie che conducono a sella Franza.

Se lungo il ghiaione il mio ginocchio destro si era accorto che quella non era una passeggiata, ora non ne vuole più sapere, quando arriviamo al rifugio sorgenti del Piave, sono quasi cotto.

Bontà loro, ci concedono una tregua un po' più lunga, mentre attorno a noi fervono le operazioni di soccorso per un escursionista in difficoltà sulla ferrata del Chiadenis, se continuiamo così il prossimo che soccorrono sono io.
Ed ecco che matura la malsana idea, in quei cervelli alimentati a Gatorade e barrette energetiche (a lungo andare creano dei disturbi questa ne è la prova) di seguire il percorso della skyrace per rientrare alla baita al rododendro evitando così l'asfalto. Tanto quanto sarà in più? Circa 200 metri di dislivello, circa, mooooolto circa. Io perplesso, acconsento, ma la mia temporanea demenza è giustificata dalla stanchezza. Partiamo seguendo un percorso che in realtà non c'è più: gli organizzatori stanno togliendo tutti i riferimenti della corsa appena svolta, forse hanno paura che qualche escursionista si avventuri da quelle parti. Se cercate sulla Tabacco qualche riferimento trovate delle sottili righe nere tratteggiate, che passano presso i fienili di Sesis e di Kor, delle ben poco ridenti località invase dagli ontani, sono tracce che sembrano più di animali che umane.
Sono stravolto dalla fatica e dal ginocchio che mi fa dannare, il sentiero inizia a scendere e ad un tratto giù si vede la strada, molto in giù, praticamente siamo ad un anno luce, e cosa osa dire sta sciagurata di skyrunner?
-Vedi! Siamo quasi arrivati.
-Certo in parapendio con mezzora di volo ce la possiamo cavare!
Reprimo il mio istinto omicida perchè le energie per strangolarla mi servono per scendere.
La discesa sembra non finire mai, qui anche le caprette iniziano a farmi ciao, dell'idillio montano non è rimasto più nulla tanto che mi vien voglia di baciare l'asfalto quando finalmente raggiungiamo la strada nei pressi della baita.
Ora mi serviranno alcuni giorni per riprendermi da quella che doveva essere una rigenerante escursione tra i monti di Sappada.
4 commenti:
ieri l'altro ero sul Monte Lastroni e mi sa che è l'aria che è malata . Dalle trincee alla cima non ci ho messo più di un quarto d'ora ed ero contento , ma un tipo mi ha superato. Ci siamo trovati in cima e mi ha raccontato che è partito dalla Val Visdende per il Passo del Mulo sceso ai laghi e risalito al Lastroni e ora tornava indietro. Tempo fa da Sappada ha risalito il vallone della Creta Forata , poi in cima , scendendo di nuovo a Sappada passando per il Passo Siera........... con suo padre settantaduenne che non era in gran forma. Sarà l'aria dei luoghi? :D
...che amici che hai Lorenzo! Però il posto è fantastico, dai, e "l'aria" è ottima visto che ti ha dato la giusta ironia per raccontarci questa PASSEGGIATA.;)
sedicentetrailrunner writes:Ma per piacere, e lo state anche a sentire questo perpetuo lamentoso "sbrufador"??.Gita bellissima in posti bellissimi in una bellissima giornata!.. E basta brontolare... ;)
@sedicentetrailrunner è che tu pensi di essere un sedicenne trail runner che ti imbarchi a far 'ste cose da ragazzini :lol:
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