sabato 31 luglio 2010

Giro del Civetta - Prima Tappa

Partiamo da casera della Grava quota 1627, raggiungibile in auto dalla strada che porta al passo Duran. E' una bella giornata di sole, i nostri zaini sono pesanti, lo sono ogni volta che dormiamo in rifugio.

Il sentiero 557 inizia come una larga mulattiera nel bosco che ben presto si restringe via via che guadagnamo quota portandoci sempre più vicino al gruppo del Civetta, dove il bosco ha lasciato il posto prima ai mughi e poi alle rocce. Il nostro giro si svolge in senso antiorario, raggiunta forcella Grava proseguiamo lungo il 557, il panorama è dominato dalla costante presenza del Pelmo.

Questo tratto prende anche il nome di sentiero Tivan, tra meravigliosi scorci sulla torre di Valgrande arriviamo al bivio per la ferrata degli Alleghesi che porta alla cima.

Siamo oltre i 2300 metri, da qui il sentiero scende fino al rifugio Coldai a quota 2132 dandoci un po' di respiro, nonostante qualche tratto attrezzato che richiede un po' più di attenzione. Nel tratto prima del rifugio avremo forse incrociato cinque persone, qui invece non si riesce a contarle.

Ci ristoriamo un po' e riprendiamo il cammino inventandoci un po' il sentiero per raggiungere Cima Coldai 2403 metri. Nessun altro pensa di salire, siamo i soli a godere di questi prati pieni di stelle alpine. L'ultimo tratto per arrivare alla cima richiede qualche facile passaggio su roccette, ma questa fatica aggiuntiva ci ripaga con una vista meravigliosa: davanti a noi la cima del Civetta, sotto il lago Coldai, più avanti il Col Rean sul quale intravediamo il rifugio Tissi dove passeremo la notte.

Scendiamo seguendo qualche traccia nei prati puntando al lago dove sostiamo; due signore, credo austriache, coraggiosamente fanno il bagno nelle gelide acque.

Ripartiamo alla volta del Tissi, il percorso che da cima Coldai sembrava quasi pianeggiante si rivela un continuo saliscendi in cui si perde e si riacquista la quota faticosamente sudata, per un lungo tratto veniamo scortati dalle mucche al pascolo. L'ultimo tratto, il sentiero 563 che conduce al rifugio sembra non finisca mai, non vedo l'ora di togliermi lo zaino.
Finalmente arriviamo: accogliente, porzioni abbondanti, tanta gente, ma educata. Per raggiungere questo rifugio bisogna fare un po' di dislivello in più, ma ne vale la pena; la posizione è strategica poiché è posto quasi in cima al Col Rean, davanti alla parete nordovest del Civetta.
Il tramonto è fantastico le pareti si tingono di un rosa carico, tutti escono dal rifugio per godere dello spettacolo, noi saliamo in cima al colle per poterlo ammirare meglio.

E' ora di andare a dormire, domani ci attende un'altra lunga giornata di cammino.

5 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

fantastico!!! e che giornatona. :yes:

frivoloamilano ha detto...

prima tappa con tempo stupendo . E' quello che ci vuole per questi percorsi. Ricordi riaffiorano, il giro del Civetta, con l'AltaVia n.1

anonymous ha detto...

giovanni writes:pelf e civetta dovevano essere 2 della tappe per questa estate. per fortuna adesso le ho riviste :)ciao

lor74cas ha detto...

Prossimamente la seconda tappa, sono un po' indietro, ma vuol dire che invece di scrivere sono in giro a camminare, quindi meglio così :D

anonymous ha detto...

Nadia writes:Che meraviglia!!! spero un giorno di fare anche io un giretto da queste parti....l'Alleghesi è la che mi aspetta!!!