domenica 7 febbraio 2010

Golak dove la bora ha disegnato meraviglie

Ci è piaciuta così tanto la nostra precedente passeggiata a Lokve, che per oggi abbiamo deciso di fare un'escursione da quelle parti, il nostro obiettivo è il Golak. Da Lokve prendiamo la strada che porta a Predmeja, il vento forte crea dei turbini di neve in mezzo alla carreggiata, lasciamo l'auto nel parcheggio presso Poncala. La sveglia era suonata alle 7 e ci troviamo con le ciaspe ai piedi già prima delle 9, una gran bella comodità andare vicino casa. Percorriamo il Tursk Klanec fino a ricongiugerci alla strada principale che ci porta a Mala Lazna.
Qui possiamo scegliere: la strada più battuta, ma più lunga, che punta verso Predmeja oppure prendere a sinistra, quella più breve, dove ci sono le impronte di un solo ciaspolatore, che va in direzione della Velika ledena jama v Paradani, la grotta di ghiaccio. Scegliamo quest'ultima, e dopo un po' di curve nel bosco, individuiamo una deviazione sulla destra, dovrebbe corrispondere a quella specie di sottile riga nera sulla mappa, siamo quasi convinti, i dubbi scompaiono del tutto solo quando troviamo un cartello su un pino, sepolto sotto le fronde schiacciate dal peso della neve. Questo tratto non l'abbiamo mai percorso nemmeno d'estate, ma quando sbuchiamo presso l'incrocio delle strade forestali vicino all'Iztokova koca tutto ci è più familiare.
Mentre da Mala Lazna in poi non abbiamo visto nessuno, qui sembra arrivino escursionisti da tutti le parti, ci sono due buoni motivi: il rifugio è aperto ed il posto è stupendo. Noi facciamo una veloce merenda e proseguiamo per la cima del Golak lungo un sentiero a tratti anche ripido, ma mai eccessivamente difficile.

Manca poco alla cima, ma la parte più bella è proprio qui: la bora ha fissato sugli alberi neve e ghiaccio ed ha ripulito il cielo che è di un bel blu che contrasta con tutto il bianco del paesaggio. Più saliamo più il vento si fa forte, ma non me la prendo con lui, visto che ci ha fatto un così bel regalo. In cima sostiamo pochi minuti, siamo in campo aperto e le fortissime raffiche quasi ci spostano, fa freddissimo.
Ora dobbiamo rientrare ripercorrendo la strada dell'andata, abbiamo un appuntamento, mettiamo le ali ai piedi anzi alle ciaspe.
Andata e ritorno in circa 5 ore, 14 km sulla neve per un dislivello superiore ai 500 metri, per uno sloveno forse è normale amministrazione, per noi comuni mortali è quasi correre. Ora andiamo a farci riempire di coriandoli da due piccole principesse Barbie ed un dalmata.

3 commenti:

anonymous ha detto...

Nadia writes:Che meraviglia gli alberi imbiancati e ghiacciati dietro di voi!!! me lo segno subito questo monte!!!

lor74cas ha detto...

@NadiaQuelli che salgono non siamo noi, sono escursionisti sloveni, da notare quella in nero e pantaloni grigi. I pantaloni sono quelli della tuta in cotone tipo champion per intenderci.

frivoloamilano ha detto...

Un principe azzurro sfida il vento e la neve per le sue principesse!Concordo con Nadia un posto da annotare.ciao