Torniamo indietro fino al luogo in cui la Zadlascica confluisce nella Tolminka, è il punto più basso del Parco Nazionale del Triglav, 180m sul livello del mare, quasi una presa in giro per noi che volevamo raggiungere il punto più alto. Ora seguendo il percorso della Zadlascica si sale di quota, la gola scavata è molto profonda, diversi punti panoramici permettono di affacciarsi su questa meraviglia. Purtroppo è difficile da fotografare, le foto non rendono giustizia, l'ambiente è troppo buio a causa della profondità e della vegetazione. La foto della Medvedova Glava dell'opuscolo è fantascienza rispetto a quelle che son riuscito a scattare io. Andiamo anche a visitare la grotta di Dante che, a vederne la pianta, di cui non capisco molto, sembra porti dritta all'inferno. Percorro un tratto con la lampada frontale, ma dopo pochi metri desisto, voglio il cielo sopra la testa e non tonnellate di roccia. Ora sul ponte del Diavolo ci passiamo sopra e siamo in breve dalla bigliettaia che ci suggerisce di visitare la chiesetta della Javorka e la sorgente della Tolminka.
Riprendiamo l'auto ed la nostra "Shumi" ci porta presso Planina Polog in tempo prima che le scada il bollo. Da qui ci incamminiamo su una mulattiera che prima conduce ad una malga e poi con ampi tornanti nel bosco alla fine della vallata. Seguendo le indicazioni, vediamo l'acqua che sgorga da divese rocce per poi confluire e formare un ruscello che darà vita alla Tolminka.
Rifacciamo la noiosissima stradina incontrando poca gente e solo il SUV ultimo modello del malgaro.
Ritornati vicino all'auto la lasciamo dove sta e saliamo alla chiesetta della Javorca. Tutta di legno, e per questo motivo più volte interamente restaurata, è stata edificata dai soldati austriaci in memoria dei caduti sul vicino fronte.
Per oggi abbiamo dato più del previsto, anzi "Shumi" guida così tranquilla che mi risveglio quasi a casa.
Per informazioni dettagliate sulle gole della Tolminka visita questo sito.
3 commenti:
Una fresca escursione che mi ha aiutato a superare lo shock termico del rientro!
Martina writes:Dalle sorgenti che descrivi io sono rimasta infinitamente colpita. Intanto per l'anfiteatroroccioso sovrastante; poi per il fatto che quando ci sono andata io l'acqua zampillava da ogni dove, era tutto un gorgoglio, bisognava scegliere un percorso tra le risorgive. Sarà stato un periodo piovoso...comunque ho avuto la percezione di una enorme quantità di ottima, cristallina e terapeutica energia che se veniva fuori insieme a tutta quell'acqua. Infine, mi pare ci sia una variante assai sfiziosa alla noiosa stradina: ad un certo punto si scende verso il fiume che si attraversa piuttosto avventurosamente, con una specie di teleferica, continuando sull'altra sponda fino alle sorgenti.Ciao Lorenzo!
@MartinaLe sorgenti non erano in programma ed abbiamo deciso sul posto e senza carta in base alle indicazioni che ci hanno fornito. Così abbiamo scelto la via più facile e purtroppo più noiosa.Ciao
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