
Il panorama è splendido, questa cima è strategica per godere della vista delle Giulie e della valle del Gail. Spuntano in lontananza i Tauri, individuiamo il Coglians e tanti altri monti che ci ripagano di tutte le volte che in vetta abbiamo visto solo nuvoloni.
Scendiamo nuovamente alla sella dove prendiamo qualche cosa da bere e dove mi pento di non aver ordinato la mostruosa palacinka che invece arriva ad una bimbetta che probabilmente starà ancora cercando di finire.
Prendiamo la mulattiera che sale verso la Madonna della Neve, ma l'abbandoniamo subito per un percorso che tocca tutte quelle cimette che sulla carta sono segnate come Gozman.

E' molto bello vedere da un lato l'Osternig e dall'altro l'Acomizza dove abbiamo già deciso di andare. Dopo una visita alla Madonna della Neve, scendiamo a Sella Pleccia e risaliamo verso le malghe dell'Acomizza. Salire la cima è un'altra storia, senza percorso obbligato, ognuno cerca la sua via, ci ritroviamo in cima, dove cerco di riprendere fiato con il polmone che mi è rimasto, l'altro l'ho sputato ridiscendendo per alcuni metri per andare a riprendere il berretto che il vento mi ha strappato dal testone.

Il panorama dall'Acomizza (1760 m) è sicuramente più modesto di quello dell'Osternig, ma è bello voltarsi indietro e in un solo colpo d'occhio avere la sequenza di tutte le cime salite oggi.
E' ora di scendere nuovamente a Sella Pleccia, dove prendiamo il 507 che ci porta verso l'auto. Lungo il sentiero troviamo diversi alberi abbattuti che ci costringono a deviazioni, a scavalcare tronchi e a passaggi di limbo sotto i rami. E dopo aver superato tutti questi ostacoli e ritrovato il sentiero finalmente praticabile, incontriamo una nutrita squadra di uomini con motosega ed asce che sta andando appunto a fare pulizia. Fa piacere vedere queste persone che si impegnano a mantenere vivi i nostri sentieri.
Arrivati all'auto un'altra missione polletto ci aspetta, l'Osternig è stato scelto sì per la sua strategica posizione panoramica, ma pure per la sua strategica posizione sulla via che porta a Resiutta.
I principali punti toccati durante l'escursione li trovi su Gmaps.
8 commenti:
giovanni writes:povero Nordio che porta con se tanti ricordiciao
bello il panorama dall'Acomizza , ancor meglio dall' Osternig. quando ci son stato io mi son gustato il mare di nubi. Ma come si fa a lasciarsi scappare la palacinka?:lol: ciao
A volte trovi le nuvole in cima che non ti fanno vedere il panorama e quindi hai un motivo per tornare, questa volta il panorama era splendido, ma non ho preso la palacinka e quindi ho un altro buon motivo per tornare :chef:
giovanni writes:In una terrina sbattete l'uovo, diluite il latte nella farina, aggiungete quindi la pastella all'uovo e sbattete il tutto per qualche minuto. Fate scaldare una pentola adatta per crepes con un poco di olio, versatevi il composto e fate cuocere per 2-3 minuti per lato, prima da un lato, poi dall'altro. Riempite le crepes con le noci tritate , quindi arrotolatele su sè stesse. Sistematele in una teglia le une affianco alle altre. copritele a filo con latte intero zuccherato bollente fresco e lasciatele riposare per 2 ore in frigorifero.mi confermate che e' questa e solo questa la ricetta originale?c'e' una dicussione in corso :-)...
Ne trovi una rivisitazione personale praticamente ovunque. Però in Slovenia la palacinka con le noci l'ho sempre mangiata calda.Poi chi metterebbe il latte bollente in una teglia per poi infilarla in frigo???
slurp.....la palacinka di Sella Bistrizza lascia il segno....se penso che con poche lire del vecchio conio prendevi palacinka e da bere....chissà adesso con l'euro? Comunque una sana fatica alpina, estesi panorami e la soddisfazione delle papille gustative: palacinka o polletto che sia....anche questa è felicità!CiaoScusa Lorenzo se approfitto:Giovanni! sblocca "commenti" sul tuo ultimo post . Voluto o dimenticanza?
:chef: ho un certo brontolio!!!!
giovanni writes:@luca_63: cucinata ieri sera@lorenzo: bene, modalita' calda/fredda a parte gli ingredienti sono quelli@flavio: grazie!
Posta un commento