sabato 6 settembre 2008

Truoi dai Sclops

Tra i giri da fare questo era tra i primi della lista, anche se in questo caso si è trattato di un ripiego poichè in una settimana di ferie è stato l'unico giorno decente per un'escursione in montagna. Se il "Truoi dai Sclops" o "Sentiero delle Genziane" è uno tra i più conosciuti dell'intero Parco Naturale Dolomiti Friulane ci sarà più di qualche valido motivo. Partiamo assonnati alle 6 con un cielo non troppo incoraggiante, quando arriviamo a Forni di Sopra fortunatamente le nuvole non sono troppo fitte. ...

Prendiamo il facile sentiero CAI 362 che porta al rifugio Flaiban-Pacherini da poco ricostruito con una curiosa forma che ricorda un bivaccone in legno. Dopo una pausa puntiamo alla Forcella Fantulina e se fino ad ora non avevamo visto un raggio di sole, ora siamo proprio dentro le nuvole. Salendo alla Forcella dell'Inferno queste si diradano ed arrivati in cima ne scopriamo il motivo: le nuvole provenienti dalla Val di Suola vengono respinte dal forte vento che soffia dalla Val Brica. Finalmente siamo al sole e l'escursione diventa più piacevole anche perchè inizia il tratto più bello.
Qui dovrebbero esserci stambecchi e camosci, ma saranno ancora impauriti dal caos della Sky Race della settimana precedente, però ci sono tanti fiori, genziane di tutti i tipi dalle quali questo giro ha preso il nome. Il panorama è bellissimo, ci sono curiose conformazioni rocciose a forma di torre come la torre del Mus di Brica da me soprannominata Torre di Jenga. Il sentiero non presenta grossi problemi e proprio per questo possiamo godere dello spettacolo che ci circonda senza doverci preoccupare troppo di dove mettiamo i piedi.
Raggiungiamo la Forcella Val di Brica ed in lontananza vediamo la piana di Campuros una prateria verde che spicca tra il resto della vegetazione.
Arrivati tra i prati si ha la piacevole sensazione di essere giunti in un'oasi di pace, facciamo una piccola deviazione per una visita alla Casera Valbinon che trovandosi a metà strada può essere considerata un buon punto per passare la notte se si vuole spezzare il giro in due giorni. Dopo una breve sosta ripartiamo per raggiungere Forcella Urtisiel, la nostra ultima salita, da qui in poi è tutta discesa in parte su ghiaione e sul finale purtroppo una scalinata spezzagambe che porta al rifugio Giaf.
Al Giaf ho come la sensazione di aver già finito il giro, in realtà non è così, mancano ancora la forestale ed un pezzo dell'anello di Forni per arrivare al parcheggio del Davost. Quest'ultimo tratto, un po' per la stanchezza ed un po' per il fatto che l'abbiamo già percorso altre volte, mi sembra non finire mai.
Arriviamo felici all'auto, abbiamo percorso 20 Km ed un dislivello di 1700 metri, sicuramente ci abbiamo impiegato "leggerissimamente" di più di 1:56:54 tempo record della Sky Race 2006, però ce lo siamo goduto sicuramente di più.

3 commenti:

montagnesottosopra ha detto...

Ciao Lorenzoche invidia!!!!! sono due anni ormai che per un motivo o per un altro mi salta questo giro completo. Ci ho praticamente girato intorno più volte: ho fatto l'anello di Brica , L'anello del passo di Suola e l'anello di Bianchi scendendo proprio per il tratto spaccagambe al giaf. Ho sempre pensato di farlo in due giorni perchè 20 km e 1700 mt son proprio tanti. E'un gran bel giro e resta in cima alla lista delle cose da fare. Mandi Luca

lor74cas ha detto...

Ciao Luca,il giro è sicuramente lungo, ma l'ho trovato meno distruttivo di quanto mi aspettassi. Il percorso non presenta grosse difficoltà, in qualsiasi verso tu lo percorra il massimo della salita è all'inizio. E' da fare con calma per godersi lo spettacolo, in otto o nove orette. Ha il vantaggio che si può portare meno acqua avendo diversi punti di ristoro così viaggi più leggero.W l'autunno

anonymous ha detto...

Luca l'alpinauta writes:

bello,bello, belloio l'ho fatto nel 93 e c'è l'ho ancora tyra i ricordi più belli