martedì 17 luglio 2007

Ferrata Tridentina


Fare questa ferrata non era nelle nostre intenzioni alla partenza, ma in ogni negozio che vende cartoline in Alta Badia ne trovi una con il mitico ponte sospeso. Ci siamo quindi decisi e consci dell' affollamento siamo partiti presto, ma in molti sono partiti ancor prima di noi ed il parcheggio era già mezzo pieno. La ferrata è attrezzata molto bene, prima dell'ultimo e più impegnativo tratto c'è un sentierò che può essere usato come vie di fuga, il problema principale è uno solo: è lunga, terribilmente lunga, ed essendo anche esposta ti sfinisce anche i nervi oltre che il fisico.

Dopo un primo tratto di ferrata si giunge ad un sentiero che porta alle cascate Pisciadù dove inizia l'altro tratto della via che sale molto verticale sulla torre Exner al termine della quale si arriva al ponte sospeso che segna anche il termine delle fatiche.

In breve per un facile sentiero si raggiunge il rifugio Cavazza sotto il quale si staglia il Lago Pisciadù. Il luogo è incantevole ed il gulaschsuppe è molto più buono gustato qui.

Siamo poi scesi lungo il sentiero 666, il numero non dice nulla di buono. Nella parte iniziale più critica è attrezzato con funi metalliche poi prosegue con ripidi tornanti su di un ghiaione, è una vera liberazione arrivare alla fine.


Senza avere la pretesa di insegnare niente a nessuno, mi permetto una considerazione: anche se molto pubblicizzato, anche se il ponte è una bella attrazione turistica, anche se il gulaschsuppe è buono, questa escursione non è per tutti, bisogna essere in buone condizioni fisiche ed avere un po' di esperienza oltre che il set da ferrata completo. Ho visto anziani e bambini e gente che saliva con cordino e moschettone singolo privi di dissipatore :awww: . La guida alpina che dietro a noi portava un gruppo di turisti mi ha detto:

"Visto la gente che gira, di incidenti ce ne sono davvero pochi, per fortuna !".

10 commenti:

anonymous ha detto...

Robby writes:

Sono perfettamente d'accordo con la guida alpina!Sono stata anche scavalcata da persone in scarpe da ginnastica e senza imbrago... :yikes:

anonymous ha detto...

Nadia writes:Ho fatto questa ferrata per la prima volta nella mia vita (nel senso che era la mia prima ferrata) due settimane fa e sono rimasta estasiata dalla bellezza di questa montagna e di questa disciplina. Non avevo nessuna preparazione fisica particolare eppure sono arrivata in cima (con guida alpina, 3 comagni di avventura e la guida dell'albergo), non ero particolarmente stanca (solo male ai quadricipiti) e l'avrei rifatta subito il giorno dopo da tanto che mi era piaciuta. Perciò la consiglio vivamente!

anonymous ha detto...

Anonimo writes:posso dire che in scarpe da ginnastica si va su meglio e piu veloci un cordino un moschettone piu che sufficiente, i vecchi alpini canapa per ogni gruppo da 50. rispetto si per la montagna sempre dopo al rispetto dovuto a te stesso in questo senso sei guida alpina di te stesso e cio e piu che sufficiente le guide non tutte ancora per fortuna oramai sono commerciali e turistiche rispolverino un po la passione della conquista e della buona bottiglia giu dabasso al rifugio ricorda cambia scarpa per la discesa suola rigida e caviglia coperta. cosi io feci a 15 anni e oggi ne ho 50 e ne seguirono altre cime ciao guide....

lor74cas ha detto...

@AnonimoCredo che se uno vuole può anche salire scalzo e coperto da una pelle d'orso, ma la sicurezza e la tecnologia si sono evolute con gli anni. Visto che ci sono degli strumenti costruiti appositamente per minimizzare i rischi abbiamo l'obbligo di utilizzrli nel rispetto nostro e degli altri. Gli incidenti capitano agli incoscienti e (per fatalità) anche a chi ha preso tutte le precauzioni. Se il tuo moschettone e cordino non reggono lo strappo di una caduta verticale di 5 metri ? Te lo sei mai chiesto ?

anonymous ha detto...

Anonimo writes:si d accordo, ripeto rispettando te stesso munito di ragione e passione per la montagna é obbligata conseguenza che riduci i rischi all esclusiva fatalita. per quanto riguarda un cordino omologato di 8 cm nn calpestato un moschettone di normale portata credo che tenga lo strappo di un bue. la tecnologia ci aveva portato alla scarpa tepa ( da ginnastica 4 mila lire standa) fatalita ai tempi miei. e si salivano sesti gradi meglio che la vibram rigida. cmq accetto la tua opinione l importante é capire quando sei in croda se uno ha esperienza o meno perche puoi essere vestito di tutto punto come babbo natale che ti incrodi uguale che ne pensi?

lor74cas ha detto...

L'esperienza credo sia la miglior protezione, ma nessuno nasce esperto ed usare i migliori strumenti di protezione può essere di aiuto. Sul fatto che il cordino regga, appena trovo la documentazione posto il link qui sotto, ma credo che il tuo bue abbia molte possibilità di diventare hamburger :)

anonymous ha detto...

Anonimo writes:traverso via micheluzzi ciavaz sella 1977 mio compagno vola strappo da 10 metri pendolo per raggio di 20 cordino rinvio 5 mm moschettone super pesante stiamo ancora sbevazzando assieme ciao tecnico

lor74cas ha detto...

Fattore di cadutaPoi il cordino può reggere o meno, anzi sono sicuro che nel 90% dei casi regge, ma se eri nel 10% :rip: probabilmente adesso non faresti questo tipo di considerazioni. Siamo in un paese libero fai come ti pare, basta che non mi caschi in testa o che per venire a soccorrerti non rischi la vita qualcun altro per una situazione evitabile. E con questo non ti auguro di cadere intendiamoci, anzi ti auguro tante belle cime.

montagnesottosopra ha detto...

Che strano leggere queste parole da parte di un anonimo cinquantenne. A vent'anni si fanno tante stupidaggini: per dire io ho fatto la via italiana al Mangart in giornata partendo dai laghi e dopo una notte alla festa della birra a Villacco, con solo un cordino e moschettone , senza casco e imbrago. Ma ti giuro che me la sono sognata a mo di incubo per tanti tanti anni. Non è rispetto ne per se stesso ne per la montagna, è solo una grande cazzata, neanche una sfida. Sfida contro chi poi? Poi non capisco cosa voglia dire guida alpina di se stesso. Di solito con l'età si rinsavisce e adesso se devo fare anche la Contin uso due moschettoni dissipatore, imbrago e casco. E dopo aver perso amici in montagna, sicuramente più esperti di noi tre che ci perdiamo in queste monate, ancor di più. Caro anonimo tu non sai come vorrei sbevazzare ancora con loro.Mia opinione naturalmente.ciao

anonymous ha detto...

Anonimo writes:vedi luca vedi lor la montagna va veduta e goduta per quello che essa da e non c e libro che insegna emozione per cio e questo in via soggettiva personale. io so le emozioni che provo voi sapete le vostre. per quanto riguarda i tuoi amici e chiaro che mi dispiace come dispiace per i miei per quanto riguarda guida alpina di te stesso questo non posso spiegartelo posso solo dierti che l inverno ti alleni in palestra su di un 6 grado e l estate in montagna ti fai 550 m di via 3 gra passaggi di 4 alla fine sei divertito e guida di te stesso