
Il cippo di vetta è posto sopra una specie di parallelepipedo alto qualche metro, ma nemmeno da lassù con l'aiuto della scaletta si vede qualche cosa. E' incredibile che ci abbiamo messo solo mezzora per salire un monte che tante volte abbiamo cercato di raggiungere invano. Dobbiamo anche dire che siamo saliti di corsa, oggi infatti siamo attrezzati per la corsa in montagna, l'idea era quella che nel caso non avessimo trovato la cima almeno avremmo fatto una corsetta tra i monti della selva di Tarnova. In discesa invogliati anche dalla mulattiera che comincia poco sotto la cima decidiamo di provare un'altra strada, con l'idea di ripercorrerla in inverno con le ciaspe. Corriamo in leggera discesa, ma orientarsi è davvero difficile, ci sono continui bivi e la nostra corsa comincia a durare troppo. Ad un certo punto ci fermiamo di colpo, davanti a noi c'è una mamma con un piccolo di capriolo, per un attimo il piccolo ci guarda, sembra studiarci, poi la mamma lo allontana portandoselo dietro nel fitto del bosco.

Dopo un'ora da quando abbiamo abbandonato la cima del Mrzovec, raggiungiamo i prati di Mala Lazna dove ci aspettano le palacinke e la jota, ormai tappa fissa delle nostre scorrerie a Tarnova.


5 commenti:
di corsa, di corsa, prima che si raffeddi :D
Luca, mi sà che lo abbiamo proprio perso...chissà se vende l'atrrezzatura da escursionismo :lol: :lol: Il gusto per la jota e palacinka è rimasto immutato però! Forse lo recuperiamo.
@(mitico duo) la corsa è solo una parentesi tra un'escursione e l'altra e mi serve per tenere lo zaino solo sulla schiena anche se poi come vedete se magna e se beve, ma almeno con la coscienza a posto.
giovanni writes:naturalmente quel wurstel e' per innalzare di parecchio la soglia anaerobica, vero ;)?
@giovanni esatto e per la reintegrazione dei sali ho usato una birra da mezzo. Non arriverò primo a nessuna ultramaratona, ma forse posso competere con Bud Spencer e Terence Hill :)
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