lunedì 12 luglio 2010

Anello di Festons

Fuggiamo dal caldo torrido cercando rifugio nei pressi di Casera Razzo, la nostra escursione inizia dalla strada che porta a Sauris. Visto il caldo togliamo la parte inferiore dei pantaloni, scelta che si rivelerà infelice. Il sentiero 206 porta in breve sulla cresta erbosa che è tutto un tripudio di fiori: scorzonera rosea, orchidee, gigli, campanula barbata, arnica, sparviere vischioso solo per citarne alcuni.

Anche il panorama è molto bello poiché spazia tra due versanti: da un lato primeggiano il Bivera ed il Clap Savon dall'altro il Siera e il passo Elbel. Oltre ai fiori anche le erbe alte crescono rigogliose, tra queste l'ortica, me ne accorgo nel tratto che ci porta alla cima del monte Palone dove il panorama si estende come l'irritazione sulle mie gambe purtroppo scoperte.
Al primo bivio prendiamo a destra lungo il fianco del monte Oberkofel, i fiori continuano ad accompagnarci per un bel tratto, poi all'improvviso scompaiono come se qualcuno avesse deciso di raccoglierli tutti.
Arrivati al punto in cui il sentiero incrocia la strada bianca che sale da Sauris di Sopra, prendiamo a sinistra raggiungendo Sella Festons, dove una panchina in posizione strategica ci invita alla meritata merenda.

Qualche libellula ci vola attorno siamo infatti vicino ai laghetti di Casera Festons. Lasciata la casera alla nostra destra, proseguiamo lungo una mulattiera percorrendo così l'altro fianco dell'Oberkofel, prima si scende dolcemente, poi si risale fino a casera Rioda.
Nei pressi dei ruderi della casera pascolano diverse mucche che usano il vicino laghetto come abbeveratoio, sperando non si ingoino qualche manciata di girini visto che le sue acque ne sono invase.
Dal lago dovrebbe risalire una traccia di sentiero, trovarla non è facile, il prato se l'è mangiata, solo qualche sbiadito segnavia ci guida verso forcella Rioda attraverso un varco tra gli ontani e le erbe alte.

Proseguendo la traccia si fa più evidente fino al bivio incontrato all'andata, da qui la strada la conosciamo, in breve siamo all'auto.
C'è tempo anche per una visitina a Sauris, paese dalle tante attrattive, a me ne basta una, una birretta di produzione locale.

8 commenti:

anonymous ha detto...

giovanni writes:wow così verde nn l'avevo mai visto. peccato per le poche foto :). ciao

lor74cas ha detto...

@giovanni metto sempre poche foto, il gran lavoro non è metterle, ma sceglierle tra quel centinaio che porto a casa ogni volta :whistle: Ciao

lor74cas ha detto...

@Luca grazie sempre gentile, come vedi sono un po' indietro con i post, recupererò nelle giornate grige sperando ce ne siano poche.

montagnesottosopra ha detto...

Ciao Lorenzo ho percorso lo stesso giro nel 2006 con gli stessi problemi, ortiche e ontani e tracce scomparse, risultato finale : birretta locale:cheers: le tue foto, anche se sono poche, sono il riassunto significativo della giornata e a me piacciono sempre. :up: Mandi

montagnesottosopra ha detto...

ti dirò che ho poca voglia anch'io, in sto periodo guardo più volentieri di qua e di là e gioco con le foto. Deve essere un piacere non un obbligo no? :)

anonymous ha detto...

Nadia writes:ahahah....le ortiche sono tremende...ecco perchè tengo sempre i pantaloni lunghi...ho incrociato parecchia gente in pantaloncini che si lamentava...e anche le scottature sui polpacci non sono esileranti...perciò imparo dagli sbagli altrui! bellissimo il laghetto e la zona di Festons!!!

lor74cas ha detto...

Non disdegno le braghe curte, ma diciamo che una volta sono rimasto scottato :cool:

frivoloamilano ha detto...

La scelta delle foto è sempre un problema:più parole o più immagini? Ognuno ha il suo stile e il suo metodo, per questo è bello girare tra i blog che anche se hanno lo stesso tema, la montagna, sono tutti diversi come diverse sono le sensazioni e i punti di vista che propongono.Le braghe corte...solo quando si beve birra! Anche perchè oltre alle ortiche ci sono le zecche in agguato.