
Seguiamo le indicazioni della guida di Sentieri Natura per l'"Anello di Monte Lodin" riportata anche sul sito. Peccato che abbia consultato solo la guida, infatti sul sito qualcuno ha lasciato qualche avvertimento che se avessi letto prima, quasi sicuramente avrei scelto qualcos'altro.
Parcheggiamo subito dopo Casera Ramaz presso l'ancona e fin qui tutto bene. Raggiunta Casera Meledis Bassa inizia la caccia all'attacco della mulattiera, ma l'erba alta rende difficile il compito. Ci dividiamo, chi la trova per primo vince, ma alla fine decidiamo per una ricerca sistematica, battendo il limitare del bosco da sinistra a destra, finalmente troviamo i segni giallo rossi su due alberi.

Ma quella che doveva essere una "mulattiera ancora ben conservata" ora è una traccia nel bosco. Per fortuna i radi segni sulle piante ci permettono di non perdere la strada, ma ad un certo punto ci ritroviamo nelle erbe alte, fossero erbe comuni, pazienza, ma queste sono ortiche, di una specie particolarmente pungente visto che riescono persino a farsi sentire oltre i pantaloni.
Arrivati presso il Rio Malinfier le ortiche finiscono, il sentiero svolta a sinistra e dopo una breve salita usciamo dal bosco presso i prati sottostanti la Casera Meledis Alta.
In teoria dovremmo "mirare alla casera senza percorso obbligato", difficile mirare a qualche cosa quando sei dentro una nuvola, noi spariamo a caso verso l'alto, per fortuna un colpo va a segno.
Dopo una meritata merenda ripartiamo raggiungendo la linea di cresta che coincide con il segnavia 448. Il sentiero ad un certo punto scende per andare verso Casera Lodin Alta, noi proseguiamo sulla linea di confine fino ad arrivare ad una sella, dalla quale si sale al Monte Lodin.

Arriviamo alla cima dove si trova una bella croce in legno, nella cassetta del libro di vetta ci sono anche le foto che ne documentano il trasporto e il montaggio. Per un attimo un raggio di sole squarcia la nuvola "fantozziana" che ci sta accompagnando. Scendiamo verso il passo Lodinut ed individuiamo il sentiero 457 grazie alla cartina, un po' di buon senso e qualche goccia di sangue apache, visto che si tratta di una traccia, senza segni o cartelli. Passiamo tra i resti di Casera Lodinut Alta, cosa che ci rincuora, vuol dire che siamo sulla strada giusta. Da qui finalmente finiscono le rogne, raggiungiamo Casera Lodin Alta in fase di ristrutturazione e per un bel sentiero nel bosco ricco di funghi giungiamo a Casera Ramaz, prima però mi esibisco in una capriola, non di gioia per la fine dell'escursione ma causata da una radice.

Arrivati a Paularo abbiamo la fortuna di assistere alle gare del "Pentatlhon del Boscaiolo", dove questi atleti del bosco si fronteggiano con prove di abilità, forza e precisione.
Le mie ferie stanno per concludersi, quindi tra poco avrete tutti bel tempo!
6 commenti:
giovanni writes:queste si che sono avventure!! ...altro che ferrateciao
ecco un giro che farò di sicuro:D. Poi avvisaci quando prendi di nuovo ferie.
@giovanni: son esperienze diverse, comunque belle, basta non superare i propri limiti.@luca_63: il giro non è male, col bel tempo e con segnaletica e sentiero in ordine, ma se non è così forse è meglio salire dalla Ramaz e lasciar perdere il lato Meledis. Ti farò sapere quando prenderò le prossime ferie. :D
Nadia writes:ahahahh....che racconto divertente!!! bella croce di vetta!!! salutoni!!!
Basta cambiare prospettiva e le cose assumono una luce diversa:forse con il sentiero in ordine, la segnaletica a posto, non sarebbe stata un'escursione così avvincente come traspare dal tuo racconto.:up: un saluto
@frivoloDipende, a volte ci si trova per sfiga in situazioni del genere, come in questo caso, allora non sempre è piacevole. Altre si sceglie proprio di andare in un posto poco segnalato, per il gusto dell'avventura, allora ci vai con un'idea precisa e magari ti diverti pure.
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