sabato 15 agosto 2009

Giro del Gruppo del Sassolungo -Seconda Tappa: Sassopiatto

Non riesco a dormire più di tanto in rifugio, anche se questa volta è andata meglio di altre, verso le 5 sono già sveglio. Appena alle 7.30 ci servono la colazione e se a cena non avevamo appetito, ora spazzoliamo tutto con gusto. Poco dopo le 8 siamo pronti per partire, lasciamo il rifugio Vicenza per proseguire il nostro giro questa volta attorno al Sassopiatto.

Siamo in ombra, il sole è dietro le cime e non c'è nessuno. Solo un camoscio ci controlla da un'alta cengia, per un tratto ci accompagna, quindi scompare alla nostra vista. Poi ad un tratto ecco una marmotta, cerca di distrarre la nostra attenzione correndo lontano dalla tana dove stanno cercando di trovare rifugio i suoi piccoli.
In un continuo saliscendi attraverso pascoli con cavalli e mucche, con il dolce panorama dell'Alpe di Siusi come sfondo arriviamo al rifugio Sassopiatto. Sono un po' stanco e facciamo una sosta, non sono al massimo della forma ed il peso dello zaino si fa sentire.




Verso le 10 ci incamminiamo per salire ai 2958 metri della Cima di Mezzo del Sassopiatto, il primo tratto è un bel prato, ma dura poco, ci attendono 600 metri su sassi e rocce. Faccio fatica e vedere questa immensa distesa di roccia non mi aiuta, sembra non dover finire mai. Però non mollo e dopo un'ultima pausa quasi sotto la cima, raggiungiamo la croce di vetta.
C'è un grande affollamento, ritroviamo anche alcuni escursionisti che hanno dormito al Vicenza, ma che hanno scelto di salire per la ferrata Schuster.

Ci godiamo il panorama, facciamo merenda e sento che le forze ritornano. E' ora di scendere, le gambe funzionano bene ed in poco tempo arriviamo di nuovo al rifugio.

Dobbiamo ancora completare l'ultimo tratto che ci riporterà al Passo Sella. Da qui non si soffre certo di solitudine: una variegata moltitudine di escursionisti, "merenderi", alpinisti, bimbi, nonni, ci fa compagnia. E come dare loro torto, il posto è così bello: si vede lo Sciliar, il Pordoi, la Marmolada, ci sono rifugi ogni 45 minuti di cammino su facili sentieri, non si può chiedere di più se non di tornarci presto. Dopo una sosta al rifugio Pertini, manca solo una salita fino alla Forcella Rodella nei pressi della quale troviamo un'enorme mucca di plastica come specchietto per turisti del vicino Friedrich August Hütte.
Ora è tutta discesa, ma l'andatura non è la solita, più che la stanchezza, a rallentarci è il fatto che non abbiamo voglia di andar via, ma il rifugio Sella si avvicina inesorabilmente, si avvicina l'auto, le 4 o 5 ore di guida e i 30° e passa che troveremo a casa.
Ciao Sassolungo e grazie.
Siamo stati qui.

2 commenti:

frivoloamilano ha detto...

Così anche tu in cima al Sasso Piatto....giro faticoso e salita dura ma ne valeva la pena. Anche qualcuno "sottosopra" lo ha messo nel mirino...:D ciao

montagnesottosopra ha detto...

eh già! una due giorni così mi sembra una cosa ben fatta. Proverò a mettere insieme i vostri due racconti e poi..... Ho già fatto il giro solo però del Sassopiatto senza la cima , ma ci terrei a portare la mia metà.saluti Luca